La legislazione e-commerce con Magento

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Com’è noto Magento, sia nella versione Open Source che proprietaria, è un prodotto americano e ormai diffuso in tutto il mondo per le sue potenti caratteristiche, che l’hanno reso la piattaforma più usata al mondo, sia per small che per enterprise business. Come adattare la fiscalità a quella italiana?

In Italia la scelta di Magento è in continua crescita, e si prevede continui nei prossimi anni, grazie alle caratteristiche potenziate della nuova release Magento 2. Le aziende scelgono Magento per i loro siti e-commerce operanti sia nel mercato B2C che B2B, che prevedono la vendita sul territorio nazionale o a livello internazionale. La configurazione nativa di Magento, per i merchant che vendono sul territorio italiano, presenta la mancanza di alcune funzionalità legate alla gestione fiscale in quanto non fondamentali per gli e-commerce oltreoceano, dove Magento è nato. Per chi vende all’estero sono necessarie modifiche alle classi IVA. Proviamo ad approfondire l’argomento un pò spinoso sulla gestione fiscale di un e-commerce Magento.

I 4 COMPONENTI AGGIUNTIVI DA INSTALLARE SU MAGENTO SECONDO LA LEGGE ITALIANA

1) Pacchetto della lingua italiana

Difficoltà: bassa

Anzitutto occorre installare il pacchetto della lingua italiana, ’Italian server pack’, attraverso la funzionalità Magento Connect Manager nel back end. Dopo aver eseguito l’accesso, si sceglie il file scaricato nella tab “Direct package file update” e attendere che il software decomprima il pacchetto ed installi la lingua.

Non appena Magento Connect restituisce esito positivo, ecco il CMS Magento funzionare correttamente in italiano.

2) Gestione tassazione

Difficoltà: alta

Il tema della tassazione per un canale di commercio elettronico trova spesso dubbi nei merchant. Del commercio elettronico in più occasioni si è occupata anche la Comunità Europea e a tale proposito ha emanato varie direttive in materia tra cui, in ordine di importanza, la Direttiva 2003/31/CE che fissa i principi generali. La Direttiva è stata recepita e attuata in Italia con il Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n. 70.

I riflessi giuridici e fiscali dell’uso a scopo commerciale della comunicazione virtuale e del trasferimento di dati, beni e servizi sono molteplici e coinvolgono spesso diversi Stati, (se poi poniamo l’attenzione a tutte le tematiche connesse con la Tutela del Consumatore digitale ci vorrebbero molti altri post, (se vi interessa l’argomento lo affronteremo, fatecelo sapere nei commenti), ma qui cercheremo di semplificare e di chiarire i concetti fondamentali legati alla gestione delle classi IVA.

Il regime fiscale per gli e-commerce divide questo tipo di attività in:

  • Tipologia di business: i regimi fiscali sono diversi a seconda del tipo di business e dell’area geografica in cui viene effettuata l’operazione.
  • Modalità di consegna del bene: l’e-commerce si definisce diretto o indiretto. Nel primo caso, la cessione e consegna avvengono per via telematica (beni immateriali, digitalizzati). Si tratta dunque di vendita di servizi. Per quanto riguarda il caso che interessa più a noi, ossia cessione del bene via telematica, ma consegna tramite canali fisici (beni materiali), l’ecommerce è definito indiretto (assimilato, anche ai fini della disciplina IVA, alle vendite per corrispondenza).

Ai fini fiscali è dunque quanto mai importante definire il luogo di esercizio dell’attività o comunque il luogo che rileva ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi. Ci concentreremo in questo post sulla gestione della tassazione di prodotti venduti online, quindi del caso di e-commerce indiretto.

La legislazione distingue ben 5 diversi casi, nei quali l’IVA è legata alla territorialità:

1. Vendita a cliente privato residente in Italia: il cliente (acquirente) è obbligato a pagare l’IVA e ad inserire il proprio codice fiscale al momento dell’acquisto. L’azienda sconta l’IVA in Italia.

2. Vendita a cliente privato residente in un Paese UE: il cliente paga comunque l’IVA, ma non è obbligato ad inserire il codice fiscale. L’azienda che ha venduto il bene sconta l’IVA in Italia, a condizione che:

a) I beni siano spediti o trasportati dal cedente o per suo conto nel territorio di un altro Stato membro;

b) L’importo annuo delle vendite dell’azienda cedente nello Stato membro di destinazione, nell’anno precedente e nell’anno in corso, non sia superiore ad Euro 100.000, o da minore soglia stabilita da ciascuno Stato di destinazione. Se l’azienda superasse questo fatturato, secondo la legge sarebbe obbligata ad aprire una sede in loco.

3. Vendita ad azienda italiana: l’azienda acquirente paga regolarmente l’IVA ed è obbligata ad inserire P.IVA o codice fiscale, se si tratta di ditta individuale. L’azienda cedente sconta l’IVA in Italia.

4. Vendita ad azienda intra UE: l’operazione si configura come una normale cessione intracomunitaria non imponibile IVA, se la partita IVA è all’interno del registro VIES. L’acquirente verserà l’IVA nel proprio paese, emettendo ed integrando la fattura ricevuta secondo la tecnica del reverse charge. L’acquirente è comunque obbligato ad inserire la VAT.

5. Vendita a cliente privato o azienda extra UE: l’acquirente non paga mai l’IVA. L’operazione si configura come una normale cessione all’esportazione, pertanto il cedente emetterà fattura non imponibile e presenterà apposita dichiarazione in dogana per acquisire il cosiddetto “visto uscire”, il quale rappresenta la prova dell’avvenuta esportazione definitiva del bene ceduto.

Al fine di ottemperare correttamente agli obblighi fiscali legati alla vendita online l’azienda deve poter richiedere il codice fiscale al momento del checkout, o applicare differenti classi IVA.

Queste funzionalità sono assenti nella versione nativa di Magento, pertanto, al fine di ovviare a questa mancanza, ci vengono in aiuto diversi componenti per inserire il codice fiscale e la partita (e classe) IVA su Magento.

Innanzitutto per quel che riguarda la produzione dei documenti fiscali, Magento non è allineato con la fiscalità italiana. Alle fatture per esempio, applica una numerazione continua da un anno all’altro e nonostante questa violazione sia esclusivamente formale e non sanzionabile (ai sensi dell’art. 10 comma 3 L.27/07/200 n. 212) rimane il fatto che Magento non permette alcuna scelta sul tipo di numerazione.

La legge italiana prevede l’azzeramento della numerazione delle Fatture e delle Note di Credito all’inizio di ogni anno solare. La numerazione poi deve essere unica per fatture e note di credito cosa che invece Magento non fa: separa infatti le due numerazioni.

La formattazione del numero di fattura deve essere impostato (come imposto dal recepimento delle direttive europee) come nelle seguenti forme:

  • 1/2014, 2/2014 ecc.
  • 2014/1, 2014/2 ecc.
  • 1.2014, 2.2014 ecc.
  • Altri similari.

A meno che non si disponga di un gestionale per quanto riguarda la generazione dei documenti fiscali, possiamo adeguare Magento personalizzandolo per la numerazione delle fatture.

Per l’applicazione dell’IVA corretta, riassumiamo le tipologie di regime fiscale:

  1. Le prestazioni rese da soggetti extra UE sono soggette ad IVA in Italia solo se rese nei confronti di privati domiciliati o residenti nel territorio dello stato Italiano;
  2. Se il servizio è reso da un operatore italiano nei confronti di privati italiani e europei è soggetto ad IVA;
  3. Siamo in regime di fuori campo IVA se il servizio è reso ad un privato extra UE;
    Se il servizio è reso da un operatore B2B residente UE a soggetto italiano, si applica l’IVA del paese del prestatore;
  4. Se il servizio è reso da operatore B2B extra UE a soggetto italiano, l’operazione assume rilevanza IVA in Italia (luogo di utilizzo della prestazione). Il venditore deve identificarsi in Italia per adempiere ai suoi oneri fiscali.

Per la gestione della classe IVA su Magento occorre che la società che realizza la piattaforma, avendo chiaro il modello di business dell’azienda cliente, adegui la piattaforma alla corretta gestione IVA. Questo significa che è possibile configurare ed assegnare un’aliquota fiscale diversa in base al paese o alla singola zona, dati che Magento preleva dall’indirizzo inserito in fase di ordine o dai dati importati dall’integrazione con il gestionale.

3. Dati da apporre sul sito Web

Difficoltà: media

Con il D.Lgs. del 09/04/2003 n.70 sono state recepite le disposizioni in materia di commercio elettronico elencate nella Direttiva Europea 2000/31/CE. Tali disposizioni mettono in evidenza principalmente il tema delle informazioni precontrattuali per i consumatori che il commerciante online è tenuto a predisporre prima della stipula del contratto.

Le informazioni obbligatorie che deve contenere un sito e-commerce sono elencate analiticamente all’art. 7 e agli artt. 12 e 13 del decreto in questione.

Queste informazioni dovranno essere visibili in home page, sul footer o anche in una pagina ad hoc accessibile con un link all’interno del negozio virtuale.

L’adeguamento ai dettami del decreto è possibile attraverso la realizzazione di pagine CMS, blocchi statici e la corretta configurazione delle pagine stesse nonché con piccole modifiche al codice.

Esiste però un componente che genera le pagine con i dati da apporre per essere in regola su Magento con la legge italiana anche se consigliamo di controllare in locale la compatibilità con il template.

Per qualsiasi dubbio sui moduli per essere in regola con la legge italiana per il tuo e-commerce su Magento, non esitare a commentare qui sotto.

4) Privacy Policy

Difficoltà: media

La legge italiana (ex Art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003 – Codice in materia di protezione dei dati personali) obbliga tutti i titolari di siti e-commerce (e più in generale di siti web) di notificare all’utente in modo chiaro e visibile come verranno trattati i suoi dati personali.

Per fare questo è opportuno aggiungere un link che punti a un documento sull’informativa sulla privacy nella pagina dove sono presenti form di contatto o pagina di chechout, per agevolare l’utente nel prendere visione dell’informativa ed accettarla.

Nativamente Magento non prevede campi simili. Sarà dunque cura del fornitore della piattaforma doverli aggiungere nelle pagine seguenti con un plugin ad hoc:

  • Pagina di registrazione;
  • Pagina di checkout;
  • Pagina dei contatti;
  • Blocco di iscrizione alla newsletter.

Per qualsiasi dubbio sui moduli per essere in regola con la legge italiana per il tuo e-commerce su Magento, non esitare a contattarci per chiarire i tuoi dubbi.

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